Barbara Bortoli è nata a Venezia nel 1958 ed è cresciuta accanto al mare. Vive ora a Mantova. Ama le materie umanistiche, è di natura estroversa e ha sempre coltivato il desiderio di scrivere.
Nel 2009 è colpita dalla sindrome di Guillain-Barré, dalla quale guarisce ritrovando una nuova dimensione interiore. Pubblica la sua esperienza di vita nelle opere: Vivi! Viaggio a ritroso nel presente (2017); Un tuffo nel profondo (2019); Osservare l’invisibile. Pratiche di vero cambiamento (2020) e Bolle di sapone. L’umiltà rende decisamente migliori (2022).

Bolle di sapone di Barbara Bortoli
Cammino per la strada
Indosso ai piedi delle vere e proprie zavorre. Non ne capisco il perché anche se certamente un motivo valido c’è.
Sembra che tutto intorno a me si sia fermato. Tutto scorre al rallentatore come se una forza maggiore bloccasse il libero avanzare, la libera realizzazione della nostra esistenza.
Anche il tempo sembra aver posto dei freni.
Mi affaccio a un ruscello.
È un ruscello così limpido che mi ci posso specchiare.
Ciò che vedo mi spaventa: indosso una mascherina.
Perché? Non siamo a Carnevale, almeno penso.
Torno indietro nel tempo.
Lo percorro tutto fino a capire come mai mi ritrovo con una maschera in faccia che mi impedisce di respirare.
Sono bambina, i miei ricordi si perdono tra la spiaggia e il mare.
Infatti vivo su un’isola, il Lido di Venezia.
Quanto è bello perdersi tra il sole e il mare.
Lunghe biciclettate ci accompagnano ogni giorno nella strada che ci condurrà alla crescita e ci permetterà di cogliere le mille sfaccettature che la vita offrirà.
Per le strade ci si perde a contemplare la natura attorno a noi: siamo un gruppo di sei ragazzi pronti ad affrontare giorno per giorno l’avanzare del tempo.
Qui il tempo scorre così velocemente e piacevolmente che vorremmo non porre mai fine a queste emozioni.
La giornata giunge così alla sera.
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