Mi chiamo Caterina Delussu, sono nata nel 1948 a Carbonia, nella Sardegna meridionale. Vivace, inarrestabile, ironica, generosa, cresco nel segno dell’ardore per le passioni: la gioia per il canto, la scrittura, la pittura, l’arte musiva e i selvaggi tatuaggi. Questa autobiografia è preceduta dalla pubblicazione di due romanzi di formazione e un calendario goliardico a sfondo socio-politico. Divento animatrice per temperamento e formatrice dei linguaggi non verbali, punti di forza nelle attività scolastiche, come insegnante e nei corsi di formazione per docenti. Ho vinto nel 2017 il terzo premio nazionale di poesia ad Atrani e nel 2018 sono stata inserita nell’antologia internazionale di poesia Il Federiciano.

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Copertina I geyser dell'anima

I geyser dell’anima di Caterina Delussu

Primo capitolo

24 dicembre, ore 11:40.

Il giorno 24 del mese di dicembre del 1948 poco prima della mezzanotte subito dopo aver reciso il cordone ombelicale, che mi aveva reso decisamente più libera e indipendente da mia madre, mi venne consegnato il biglietto per un tour sulla Terra, nella quale per volere d’amore ero appena arrivata.

Veniva sottoscritta la data d’inizio, ma non compariva la conclusione; giacché mi dissero che molto sarebbe dipeso dalle mie scelte e dalle mie azioni, ma anche da elementi concomitanti e incidentali al mio percorso su questo pianeta.

Esso è universo d’incanto e perfezione, dove nulla è dato al caso. La natura vi domina nella sua impareggiabile bellezza; foreste verdeggianti, acque cristalline, molteplici forme di vita.

Colori che avvincono, profumi che rapiscono, sapori che trascinano; una moltitudine di forme e consistenze che spingono alla ricerca, all’esplorazione e a una conoscenza sempre più significativa e appagante.

Non è stato sempre così scontato e facile, ma anche nei momenti difficili mai ho maledetto o imprecato per essere nata.

Rimane pur sempre la magnificenza di un viaggio con visto d’amore, in un paradiso impeccabile dove nulla manca, per la catena della vivenza e la conservazione delle molteplici forme di vita; alcune evidenti e riconoscibili, altre più celate e misteriose, che concorrono ciascuna a proprio modo, secondo le proprie caratteristiche, a dar vita alla vita. Corre voce da tanti millenni che l’artefice di tanta ridondante meraviglia sia un uomo chiamato Dio e che dimori nell’alto dei cieli. Pare che non tutti siano d’accordo e che alcuni ergano a tali altezze altre figure chiamate con diversi nomi: Maometto; Yahweh; Budda… Queste divergenze e dispute che durano sotto forme diverse da secoli e secoli hanno portato guerre e devastazioni, perché l’uomo esercita sovente la prepotenza e l’ingordigia.


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