Fotografia di Daniele Sciotti

Daniele Sciotti (1979). Origini contadine e un amore incondizionato per la dieta mediterranea. Nato a Velletri, in provincia di Roma, da sempre a contatto con il verde e la natura di quei meravigliosi luoghi ricchi di tanta storia e soprattutto di tradizioni, inizia lo studio della scienza dell’alimentazione dopo aver sofferto di obesità. Il sogno di diventare un nutrizionista nasce proprio dalla forte esperienza del dimagrimento e dalla scoperta dell’attività fisica, avvenuta alla soglia dei quarant’anni. Un’esperienza da condividere con gli altri cercando di aiutare chi, alle prese con le cattive abitudini alimentari, non riesce ancora a trovare il proprio equilibrio per il benessere. Decide di scrivere questo libro dopo il primo percorso universitario e soprattutto grazie all’esperienza sul giornale on-line «Il Font», dove dal 2017 cura una rubrica di alimentazione.

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Copertina 100 alimenti 10 e lode

100 alimenti 10 e lode di Daniele Sciotti

I. Prima di tutto

1.1 Differenza tra alimentarsi e nutrirsi

Fare prevenzione a tavola, seguire un regime alimentare corretto, non significa certo nutrirsi con pappette tristi e sciape: al contrario si tratta di far entrare dapprima nel carrello della spesa, nella nostra dispensa e infine sulla nostra tavola sapori, colori e aromi che spesso nemmeno consideriamo, condizionati dalla frenesia della vita moderna, bombardati dalle pubblicità, assuefatti a gusti tutti simili; viziati da troppo sale, troppo zucchero, troppo burro dolce e salato, gusti che creano una vera e propria dipendenza.

La cucina salutare è buona, è varia, è divertente da preparare e ci aiuta a stare bene. Con alimentazione si intende l’atto del mangiare; con nutrizione l’insieme di conoscenze utili per riconoscere qualità e funzioni biologiche di un alimento.

Mangiare è quanto di più intimo possiamo fare: introduciamo in noi qualcosa di estraneo. Quando ingeriamo cibo immettiamo il carburante che consente di svolgere i processi che ci mantengono in vita, e molto di più. Dove, se non dal cibo, traiamo le energie per camminare, pensare, lavorare, leggere, correre, ballare o inventare? Alimentarsi è semplicissimo: basta dare una risposta allo stimolo della fame.

La nutrizione invece ha a che fare con la qualità di questa risposta: si riferisce all’insieme dei processi biologici che consentono lo sviluppo e l’integrità dell’organismo in relazione alla biodisponibilità di energia, nutrienti e composti fitochimici presenti in un alimento. Nutrirsi adeguatamente significa mettere a disposizione del corpo i nutrienti di migliore qualità; si tratta di capire se quelli a cui siamo abituati sono all’altezza del compito: la differenza c’è, e si sente. La nutrigenomica – scienza che studia l’interazione dei principi attivi degli alimenti con il genoma – provvede documentando gli effetti dei cibi sulla salute, le loro proprietà terapeutiche o al contrario quelle negative.

Il cibo può veicolare anche sostanze tossiche che, se accumulate, possono causare patologie. Basta pensare che il 70% dei tumori ha come causa diretta lo stile di vita: di questi, ben il 30% è correlato a sostanze nocive presenti sulla tavola. Addirittura i ricercatori ci dicono che il 40% delle malattie (per esempio il diabete di tipo 2, ma anche l’ipercolesterolemia e l’ipertensione) può essere affrontato e curato con una dieta adeguata. Nel 2007 il Fondo mondiale per la Ricerca sul cancro ha redatto un documento[2] che ancora oggi rappresenta una vera bibbia della salute, nel quale sono stati inseriti gli alimenti capaci d’influenzare il nostro benessere.

Perché non divulgare le indicazioni che le varie scienze ci offrono per stare bene? Perché non influire positivamente sulla qualità e sulla durata della nostra esistenza? Più benessere a tavola significa avere a disposizione più energie, sentirsi più leggeri ma anche più forti; godere di un sonno di migliore qualità, di una digestione ottimale e di una motilità intestinale regolare.

Daniele Sciotti


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