Fotografia di Fabiola Medici

Fabiola Medici (Roma, 1974). Scrive di amicizia, tema a lei molto caro. Attenta al sociale, ascolta molta musica e ha grande passione per il cinema e la fotografia. Ritiene fondamentale cogliere l’attimo per viverlo intensamente, come nella filosofia buddista.

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Copertina Il segreto del viaggio

Il segreto del viaggio di Fabiola Medici

Capitolo I

Liceo classico Mamiani, ultimo giorno di scuola. Caos. Esami finali, la tanto temuta maturità: il passaggio dalla spensieratezza al mondo del lavoro. Quel giorno quattro ragazzi sostenevano l’esame: Davide, Adelaide, Paolo e Alessandro aspettavano il loro turno.

«Ragazzi che fifa! Ho studiato fino a tardi stanotte ma non mi sento affatto pronto!».

«Dai Davide di sicuro ce la faremo tutti e quattro» cercò di tranquillizzarlo Adelaide.

Paolo e Alessandro si guardavano preoccupati senza dire nulla.

Il giorno dei risultati però esultarono: tutti promossi!

Uscirono dalla scuola e Davide sorridendo disse: «Non sono andato benissimo, ma ce l’ho fatta».

«Dobbiamo festeggiare, ragazzi!» propose Paolo.

Adelaide replicò mesta: «Sì mi dispiace solo che tra noi non ci sia più Cristiano, sarebbe stato un giorno ancora più bello».

Passeggiavano. Ognuno di loro ripensava a due mesi prima quando camminavano verso l’Isola Tiberina per andare a trovare Cristiano al Fatebenefratelli. Al ritorno dall’ospedale avevano guardato lo scorrere del fiume sulla riva e Adelaide aveva preso a parlare con voce tremante: «Ragazzi il mio Cristiano sta peggiorando, sono disperata. Non ce la farà, me lo hanno comunicato i dottori. La leucemia non perdona».

Gli amici avevano cercato di consolarla abbracciandola. Si erano messi seduti in silenzio, Paolo si era acceso una canna e se l’erano passata come una tribù. Il fumo saliva piano verso il cielo mentre il fiume scorreva lento.

Cristiano era morto un mese prima della maturità, i funerali si erano svolti nella chiesa del quartiere di Primavalle dove abitava. Quel giorno la parrocchia era gremita di tanti amici, parenti e conoscenti ma soprattutto c’erano i suoi cari Davide, Paolo e Alessandro; Adelaide, magrissima e distrutta dal dolore, era stata sorretta da loro tre. Sulla bara di Cristiano molti fiori e la canzone dei Doors The End, la sua preferita, eseguita fuori dalla chiesa. Da quel triste giorno Adelaide non si era data pace, tornava quasi quotidianamente all’Isola Tiberina, sulle rive del Tevere. Fissava la corrente che veloce scorreva ripensando alle parole d’amore che Cristiano le aveva consegnato prima di morire; lo sentiva come un sussurro continuo nelle orecchie, rivedeva i suoi occhi che la guardavano pieni d’affetto: «Ti dedico i versi di Touch


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