Sono Filomena Colella, sono nata a Napoli, ho 26 anni e credo nell’amore, come un bambino crede alle favole. So che non conosce limiti e può fare male. È nel dolore di un amore non corrisposto che ho trovato una fedele compagna: la scrittura.

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F. Colella, "Tutto di te"

Tutto di te di Filomena Colella

Introduzione

Sono passati anni dal nostro primo incontro, eppure ricordo perfettamente il suo profumo. Non la costosa fragranza di qualche marca conosciuta, ma l’odore della sua pelle. Era speciale.

Lavoravo in un ristorante a Napoli, vicino al mare, che fortuna. Dopo anni di studio e gavetta ero diventata executive chef, chi l’avrebbe mai detto. Da ragazzina mio padre mi diceva sempre: «Smettila con queste padelle, studia qualcosa di serio, a nessuno interessa quello che fai!». Mio padre si sbagliava; che peccato non poterglielo dire, ma sicuramente l’avrà saputo da qualcuno. So che chiedeva di me in giro, ma non aveva il coraggio di parlarmi o forse non gli interessava più di tanto. Dopo che aveva saputo della mia omosessualità non aveva voluto più vedermi, la vergogna per lui era troppa. «Sono un avvocato di successo, a Napoli mi conoscono tutti; ma con quale coraggio andrò in giro, che figure mi fai fare!». Mi aveva ripetuto le solite frasi per qualche settimana, poi avevo preferito andare via, non volevo più sentirlo.

In quel periodo ero serena, la gente che veniva a mangiare da noi aveva sempre un motivo per sorridere: i turisti perché si godevano la vacanza e i napoletani, beh i napoletani trovano sempre un motivo per farlo. Questa situazione metteva allegria anche a me, pure se in realtà in cucina c’era più un’atmosfera da terzo girone dell’inferno; però ero contenta di lavorare in quel posto e con quelle persone, ora siamo una grande famiglia.

Ricordo bene quel che accadde.

Filomena Colella


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