Laurence Sterne (1713 – 1768) è stato uno scrittore britannico. Personaggio eccentrico, scardinò la formula del romanzo realistico borghese.
Come uomo di chiesa non ebbe problemi economici e così si dedicò anche alla musica, alla scrittura e alla pittura.
La carriera letteraria di Sterne cominciò relativamente tardi; la prima pubblicazione, un pamphlet intitolato A Political Romance apparve solo nel 1759. Nello stesso anno iniziò a scrivere il suo capolavoro ovvero Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo.
Sterne ebbe una salute malferma e nel 1762, per ricoverarsi a causa della tubercolosi, andò in Francia con sua moglie e sua figlia dove stette fino al 1767. In seguito tornò definitivamente in Inghilterra.
Descrisse il suo viaggio di sette mesi fatto in Francia e Italia nel Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l’Italia, pubblicato nel 1768, e tradotto in italiano da Ugo Foscolo (tratto da Wikipedia).

Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia di L. Sterne
I.
A questo in Francia si provvede meglio — diss’io.
— Ma, e vi fu ella? — mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me.
— Poffare! — diss’io, ventilando fra me la questione — adunque ventun miglio di navigazione (da Douvre a Calais non si corre né piú né meno) conferiranno sí fatti diritti? Vo’ esaminarli. — E, lasciando andare il discorso, m’avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie, e un paio di brache di seta nera.
— L’abito che ho indosso — diss’io, dando un’occhiata alla manica — mi farà.
Mi collocai nella vettura di Douvre: il navicello veleggiò alle nove del dí seguente: e per le tre mi trovai addosso a un pollo fricassé1 a desinare – in Francia – e sì indubitabilmente che, se mai quella notte mi fossi morto d’indigestione, tutto il genere umano non avrebbe impetrato che le mie camicie, le mie brache di seta nera, la mia valigia e ogni cosa non andassero pel droit d’aubaine2 in eredità al re di Francia – anche la miniatura ch’io porto meco da tanto tempo e che io tante volte, o Elisa3, ti dissi ch’io porterei meco nella mia fossa, mi verrebbe strappata dal collo. – Vedi scortesia! E questo manomettere i naufragj di un passeggiere disavveduto che i vostri sudditi allettano a’ loro lidi – per Dio! Sire, non è ben fatto: e sí che mi rincresce d’avere che dire col monarca di un popolo tutto cuore e sí incivilito e cortese e sí rinomato per la gentilezza de’ sentimenti.
Ma tocco appena i vostri domini.