Fotografia di Luigi Gallo

 

Luigi Gallo (1964) è professore di Sassofono al Conservatorio Paganini di Genova. Appassionato di Filosofia e Psicologia, si occupa da decenni di crescita personale, CNV e strategie del pensiero. Ha conseguito sette diplomi universitari di laurea e perfezionamento di alta formazione: laureato in Filosofia; laureato con un Master di 2° livello in Management per la direzione di struttura complessa; laureato con un Master di 2° livello in Security e Intelligence. Analisi e Gestione; Istruttore Sportivo/Fitness con diploma di perfezionamento universitario; diplomato al Conservatorio di Musica sia in Clarinetto sia in Saxofono; laureato Fellowship Trinity College London. È stato insignito nel 2014 del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

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Guido Calogero. L'etica dell'altruismo nella filosofia della presenza

Guido Calogero di Luigi Gallo

Prefazione

Gli scritti di Guido Calogero visti come potente antidoto (e balsamo) al nichilismo globalista dell’Occidente attuale? A quello che già settant’anni fa Martin Heidegger chiamava “planetarismo”, prefigurando un Nuovo Ordine Mondiale ostaggio della tecnocrazia?

Una domanda che forse Luigi Gallo, profondo conoscitore del pensiero di Calogero, sceglie volutamente di lasciare sospesa. Calogero l’Iconoclasta, ma anche Calogero profonda espressione del suo tempo – il xx secolo, il secolo delle grandi guerre mondiali, dei rivoluzionari scontri ideologici, delle macerie non soltanto intellettuali che ne hanno contraddistinto la fine. La fine del secolo, ma non la “fine della storia”, come invece preconizzò Francis Fukuyama, immediatamente dopo l’abbattimento del Muro di Berlino.

Chissà quale sarebbe stata l’analisi di Calogero sull’epocale fine del Novecento? Essendo egli convinto, come sottolinea Gallo, del fatto che «il diritto non può essere separato dall’esigenza etica», come avrebbe Calogero affrontato il repentino “vuoto di senso” causato dal dominio del consumismo capitalistico vittorioso – così sembrava a inizio anni Novanta – ovunque? Le ideologie novecentesche, al netto delle immani tragedie belliche, lavoravano comunque per uno Stato etico, una comunità di valori condivisi che Max Weber chiamava Gemeinschaft, da contrapporsi alla “gabbia” della Gesellschaft. Gli «anni della decisione», descritti da Ernst Junger proprio mentre Oswald Spengler architettava il suo monumentale Tramonto dell’Occidente, si sono sbriciolati insieme alle macerie del Muro berlinese seppellendo progetti, scontri, illusioni, sogni; «umani, troppo umani», probabilmente.

Il volume di Gallo, appassionato e profondo, pur non parlando di aspetti geopolitici, riassume il pensiero di Calogero in modo preciso ed encomiabile, proprio perchè riesce a rendere ipotizzabile la reazione del filosofo agli sconvolgimenti epocali di fine secolo scorso  che ancora oggi si riverberano potentemente sulla politica internazionale.

«Diritto e morale hanno la loro autonomia irriducibile alla sfera economica, anche se con essa legate da relazioni autentiche – scrive Gallo – E la politica, secondo questa concezione, non è utopia perché mira al “possibile”, al di là di ogni acritico rivoluzionarismo sbrigativo, altrettanto nocivo quanto il cieco conservatorismo».

Economia come necessario rovescio della stessa medaglia storica, dunque, ma non dominante sull’Uomo e sul Diritto: questo il fondamento del pensiero calogeriano, che emerge potente nel libro di Gallo. Esattamente l’opposto del Nuovo Ordine Mondiale, che ha voluto mettere al centro l’economia e ai margini l’essere umano, la comunità  e quindi l’identità, le tradizioni, le radici profonde dei popoli. Tutto sacrificato sull’altare del Mercato, il Moloch dei nostri ultimi tempi.

Luigi Gallo


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