Certamente il corso della storia saprà decretare una giusta gloria per un’intellettuale tanto coraggioso e moderno come Roberto Ardigò (1828-1920). Fu assai rigoroso nel metodo, nella convinzione che la conduzione di una vita coerente con le proprie idee fosse il vero imperativo morale positivista. Fu il più importante filosofo positivista in Italia, dove grazie ad Ardigò la critica scientifica di marca internazionale potè autorevolmente aprire una breccia nel panorama intellettuale dell’epoca. Trattò per primo l’importanza di un metodo scientifico per le nuove discipline psicologiche e pedagogiche, criticò pubblicamente lo stato di censura del pensiero imposto dalla dottrina cattolica.
Nel 1889 a Milano presso l’editore Battezzati diede alle stampe La morale dei positivisti, un’opera certamente ambiziosa e dal chiaro intento pedagogico, ovvero con la pretesa di proporre un’etica alternativa all’individualismo dominante, anche se non ancora di marca sociale. Più precisamente, Ardigò cercò di applicare alla sua riflessione morale un metodo scientifico, scevro dunque da prescrizioni ideologiche ma solido nella propria impostazione naturalistica.
Secondo Ardigò dunque:
la moralità negli uomini è l’effetto di una causa, che può avere la sua efficacia anche indipendentemente da determinati principi teorici di dati individui, di date scuole, di date istituzioni.
Questa sua opera si propone quindi il fondamento di un’etica moderna e universale, in grado di salvare la società dalle aberrazioni religiose e idealistiche.
Come accennato, purtroppo l’Autore non conobbe un degno merito letterario, perlomeno in patria, e fu sostanzialmente e definitivamente accantonato da un Paese assetato di ideali, spesso opportunisticamente scambiati e adoprati come coagulanti sociali dal sistema politico dell’epoca, e facile ai dogmi e ai leader. La Scienza dell’educazione impostata da Ardigò era invece per propria natura progressiva, mutevole, non coercitiva, affatto prescrittiva.
«Il positivismo salva scientificamente la moralità» afferma l’Autore in questo libro; e dalla paura della morte, aggiungo.
È questa un’opera complessa, oggi più che mai fondamentale. Ai nostri giorni la Scienza della filosofia è una delle branche filosofiche più solide e promettenti. C’è da scommettere che nei prossimi anni saranno non pochi gli studiosi che torneranno a sfogliare le opere di Roberto Ardigò.
Questa edizione riprende per intero l’opera pubblicata dall’Autore nel 1889, ne corregge alcuni refusi ed è stata inoltre integrata di alcune note redazionali bibliografiche, introdotte a beneficio del lettore.
(tratto dalla Prefazione al libro La morale dei positivisti. Altre informazioni sull’autore, su Wikipedia).