Rosalia Lodato nasce a Cava de’ Tirreni (SA) nel 1967. Compie studi tecnici ma non abbandona la passione per la lettura. È una grande appassionata di libri gialli e thriller.

Pagina Facebook dell’Autrice


Copertina Nemesi

Nemesi di Rosalia Lodato

Prologo

In una notte senza fine la dea mise al mondo suo figlio, ma dopo averlo partorito i dolori ricominciarono e dopo di lui nacque una femmina. Alla sua vista la madre restò sgomenta: un fagotto deforme le era stato deposto in braccio. Nei lunghi mesi passati nel grembo materno una dura lotta per la sopravvivenza aveva dato forza e perfezione al maschio, che aveva preso tutto il nutrimento; mentre la femmina senza la giusta quantità di cibo aveva sviluppato appena il necessario per sopravvivere: una testa enorme e oblunga per custodire il cervello e una cassa toracica per contenere il cuore, i polmoni e gli altri organi vitali. Purtroppo non le erano cresciute le gambe, che avevano conservato la forma di un girino, e gli occhi quando erano aperti mostravano le pupille allungate come quelle di un felino. La madre non volle allattarla e nemmeno darle un nome.

In quella notte interminabile, buia come il peccato, un atroce delitto fu commesso. La dea ordinò alle sacerdotesse di far sparire quella vergogna e passò oltre come se nulla fosse accaduto, fece entrare suo marito per mostrargli il figlio maschio e mai gli parlò dell’altra creatura, fino a dimenticarne l’esistenza lei stessa.

Le sacerdotesse ubbidendo al volere della dea avevano nascosto la creatura coprendola interamente di bende di lino per celarne la vista a tutti e poiché era una divinità e quindi era immortale, avevano pensato di seppellirla dove non potesse essere mai trovata, imprigionata in un sonno eterno; viva, eppure destinata a una sepolcrale immobilità. In seguito un identico trattamento avrebbero subito i corpi esanimi dei faraoni e sarebbero stati chiamati mummie.


Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *