
Rossana Pessione (1959) è direttore responsabile del quotidiano on-line www.ilfont.it. Prima cronista del quotidiano «Il Secolo XIX», poi redattrice del settimanale «Gente» e co-conduttrice del GR1 Scienze della RAI. Da trent’anni si occupa di divulgazione medico-scientifica.
La teoria del moltiplicatore di Rossana Pessione
Prologo
Sebastiano tiene gli occhi bassi e non sorride quasi mai. Le ragazze gli piacciono un po’ tutte, ma ha un debole per quelle con i capelli rossi. Sono loro che gli fanno perdere la testa, lui però è più timido di un adolescente e non gli riesce neppure di spiccicare mezza parola. Ha quarant’anni suonati e si cava le voglie solo con le prostitute di colore che la vendono, nei campi dietro la statale, alla Mandolossa. Con loro non parla, scrive poesie:
Le ho viste, sedute sul sagrato della chiesa a Maspiano.
Fiori esotici profumati di zenzero,
stringere al seno boccioli d’ebano e d’ambra.
Le ho sentite, cantare sottovoce, nenie antiche
di madri velate di nero.
Le ho viste quasi bambine, vestite di zafferano,
cercarmi con gli occhi prima
e distogliere lo sguardo poi,
brillare sul marciapiede,
stelle cadute nel cielo sbagliato.
Darebbe qualsiasi cosa per averne una tutta per sé, ma le donne lo fanno sentire a disagio: allora le prende e poi scappa. Solo con Francesca era tutto diverso, per questo si è fidato. Ma lei, Francesca, adesso dov’è?
Sebastiano è robusto ma ha le mani sottili. Sottili e pallide, praticamente dello stesso colore dei guanti di lattice che indossa; mani eleganti come quelle di un direttore d’orchestra. Quasi non crederesti che sono le stesse mani con cui afferra i corpi e li fa a pezzi. Li disseziona con precisione chirurgica. Sebastiano è un professionista della morte.
Ohio, Stati Uniti
4 novembre 2015, ore 19:04.
International Clinic. Mingu Seung-Woo, trentasette anni, nato a Daeseong-dong (Corea del Sud), ingegnere civile.
Dichiarato morto per annegamento. Nessuno ha reclamato il cadavere.
Doppio espresso
Montallese Lago,
4 novembre, 2015, ore 06:30.
Ha la vista annebbiata e nella testa la sgradevole sensazione di chi si sveglia sapendo di aver esagerato con il sonnifero. La febbre le dà le vertigini, le macina le ossa con un dolore sordo che non la molla un secondo. È madida di sudore e la t-shirt, indossata sugli slip, le si è incollata alla pelle. Eppure ha i brividi, incontrollabili.