Lavoro intellettuale e lavoro manuale

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Pëtr Alekseevič Kropotkin

Lavoro intellettuale e lavoro manuale

Nota introduttiva
di Fabio Di Benedetto

Edizione cartacea
Edizione cartacea con copertina rigida
Edizione digitale


È questa l’edizione più aggiornata, completa di nuove note e illustrazioni, dell’articolo che Kropotkin scrisse nel 1890 per la formazione di lavoratori consapevoli e di pratico ingegno, poi pubblicata in italiano nel 1922. Il lavoro manuale obbliga l’individuo al confronto con se stesso, lo educa a contestare l’autorità espressa dalle teorie; mentre il lavoro intellettuale permette di comprendere i sistemi complessi e di maturare una consapevolezza del proprio ruolo.

«Comprendere la necessità di essere un’unità utile fra le altre e così sentir battere il proprio cuore all’unisono con il resto dell’umanità»

[Other books by P.A. Kropotkin]


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Il Piccolo Principe siamo noi

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Antoine de Saint-Exupéry

Il Piccolo Principe siamo noi

Adattamento teatrale per la scuola primaria
a cura di Morena Madaschi

Edizione cartacea
Edizione digitale


Cerco sempre di proporre Il Piccolo Principe nelle classi quinte perché è un libro che parla di sentimenti, induce a riflessioni esistenziali, suscita il piacere della curiosità, aggiunge valore all’ingenuità e celebra la lentezza.

I miei alunni hanno proposto di aggiungere siamo noi al titolo originale perché ciascuno ha riconosciuto nei vari personaggi qualcosa di sé e della sua personale esperienza. Inizialmente ho solo condiviso il loro pensiero, poi dando corpo alle parole con i gesti e con le voci e lavorando con i miei ragazzi sul palcoscenico ho riscoperto qualcosa di me stessa: l’entusiasmo, la curiosità, l’allegria, la tristezza.

E allora sì, il Piccolo Principe siamo noi perché questo piccolo uomo ha viaggiato tra di noi, con noi e dentro di noi.

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La casa nel vicolo

Maria Messina

La casa nel vicolo

Con una nota di Ada Negri

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Qualche sera, mentre le bambine
andavano a letto e Nicolina girava
ancora per casa, egli la chiamava.
L’abbracciava, baciandola sulla nuca con
violenza, quasi con collera, per stabilire,
ancora una volta, ch’era lui il padrone.

Maria Messina (1887-1944) elesse la sua Mistretta per poter descrivere non solo la realtà del piccolo borgo messinese e le condizioni degli umili, ma in forma inedita il rapporto di oppressione fra uomo e donna, l’assenza di una emancipazione (sociale, culturale, di genere) che la pesante marcia delle riforme statali sceglieva di relegare ai margini e dimenticare volutamente, accentandola come inevitabile.

Maria Messina è una giovanissima scrittrice delle grandi sfide, forse impossibili da vincere ma che valgono un’intera vita per essere combattute.

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Il lavoro attraente, piacevole, dignitoso

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Camillo Berneri

Il lavoro attraente, piacevole, dignitoso

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Perché lavoriamo?
Questa edizione propone al lettore un’interessante combinazione di letture sul tema del lavoro abbinando i due saggi Il lavoro attraente e Il cristianesimo e il lavoro.

Il lavoro è prerogativa anzitutto dei lavoratori, che debbono poter pensare alla propria attività come feconda e utile abbandonando, si spera, le lotte per il lavoro e praticando le lotte per il riposo, poiché il lavoro non è un atto eroico né una professione di fede ma una libera e dignitosa espressione dell’attività umana, che evolve nella tecnica e si adatta alle reali esigenze della società.

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Suo marito

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Luigi Pirandello

Suo marito

Con una nota di Antonio Gramsci

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La verità:
uno specchio
che per sé non vede,
e in cui ciascuno mira sé stesso,
com’egli però si crede,
qual’egli s’immagina che sia.

Quando Luigi Pirandello (1867–1936), Premio Nobel per la Letteratura nel 1934,  pubblicò nel 1911 presso l’editore fiorentino Quattrini il romanzo Suo marito non pochi sospettarono che l’autore si riferisse al futuro Premio Nobel Grazia Deledda: al tempo era noto il ruolo del marito della scrittrice sarda,  funzionario ministeriale, come imprenditore artistico della moglie.

In appendice a questa edizione è pubblicata una nota di Antonio Gramsci, critico teatrale d’eccezione per la redazione torinese del giornale «Avanti!», dal titolo Il teatro di Pirandello, pubblicata postuma da Einaudi nel 1950 nella raccolta Quaderni del carcere, nel volume Letteratura e vita nazionale.

Questa edizione digitale inoltre include Note e Capitoli interattivi, Notizie recenti sull’autore e sul libro e un link per connettersi alla comunità di Goodreads e condividere domande e opinioni.

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Quaderni di Serafino Gubbio operatore

Luigi Pirandello

Quaderni di Serafino Gubbio operatore

Con una nota di Antonio Gramsci

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A dir vero, la qualità precipua che si richiede in uno che faccia la mia professione è l’impassibilità di fronte all’azione che si svolge davanti alla macchina. Ma che cosa poi farà l’uomo quando tutte le macchinette gireranno da sé, questo, caro signore, resta ancora da vedere.

Luigi Pirandello (1867–1936) pubblicò il romanzo Quaderni di Serafino Gubbio operatore nell’anno 1916 con un titolo differente: Si gira… Tuttavia dopo la Guerra, nel 1925, decise di redigere una seconda edizione, con il titolo attuale.

Il genio dell’Autore già prefigurava il dibattito che avrebbe conquistato la seconda metà del Novecento sino ai giorni nostri: il rapporto uomo/macchina, qui rappresentato dalla relazione fra il cineoperatore e la sua cinepresa.

In appendice a questa edizione è pubblicata una nota di Antonio Gramsci, critico teatrale d’eccezione per la redazione torinese del giornale «Avanti!», dal titolo Il teatro di Pirandello, pubblicata postuma da Einaudi nel 1950 nella raccolta Quaderni del carcere, nel volume Letteratura e vita nazionale.

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Donna Mimma

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Luigi Pirandello

Donna Mimma

Con una nota di Antonio Gramsci

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È il mondo in cui donna Mimma vive agli occhi dei piccoli e anche dei grandi che ridiventano subito piccoli appena la vedono passare. Piccoli, per forza, perché nessuno può sentirsi grande davanti a donna Mimma. Nessuno.

Luigi Pirandello (1867–1936) pubblicò la novella Donna Mimma nel 1925 all’interno della collezione Novelle per un anno, opera in quindici volumi mai terminata dall’autore e portata alle stampe da Bemporad e Mondadori tra gli anni 1922 e 1937.

In appendice a questa edizione è pubblicata una nota di Antonio Gramsci, critico teatrale d’eccezione per la redazione torinese del giornale «Avanti!», dal titolo Il teatro di Pirandello, pubblicata postuma da Einaudi nel 1950 nella raccolta Quaderni del carcere, nel volume Letteratura e vita nazionale.

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L’esclusa

Luigi Pirandello

L’esclusa

Con una nota di Antonio Gramsci

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Qui ogni volontà è esclusa, pur essendo lasciata ai personaggi la piena illusione ch’essi agiscano volontariamente; mentre una legge odiosa li guida o li trascina, occulta è inesorabile; e fa sì che un’innocente, scacciata dalla società — per esservi riammessa — debba prima passare sotto le forche dell’infamia, commettere cioè davvero quella colpa di cui ingiustamente era stata accusata.

Luigi Pirandello (1867–1936) pubblicò il romanzo a puntate L’Esclusa sulla rivista «La Tribuna» nel 1901, pur avendolo terminato anni prima nel 1893 con il nome di Marta Ajala. Successivamente lo stesso romanzo fu dato alle stampe dall’editore Treves nell’anno 1919.

In appendice a questa edizione è pubblicata una nota di Antonio Gramsci, critico teatrale d’eccezione per la redazione torinese del giornale «Avanti!», dal titolo Il teatro di Pirandello, pubblicata postuma da Einaudi nel 1950 nella raccolta Quaderni del carcere, nel volume Letteratura e vita nazionale.

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Il fu Mattia Pascal

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Luigi Pirandello

Il fu Mattia Pascal

Con una nota di Antonio Gramsci

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A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna.

Quando Luigi Pirandello (1867–1936) pubblicò, nel 1904, Il fu Mattia Pascal, il libro conobbe subito un grandissimo successo e fu tradotto immediatamente in francese e tedesco.

Tuttavia non furono risparmiate all’autore feroci critiche sull’assurdità dell’intreccio narrativo. Per questo motivo l’autore nell’edizione stampata nel 1921 ritenne opportuno inserire l’appendice – qui riprodotta – Avvertenza sugli scrupoli della fantasia per mostrare quanto la verità possa essere più assurda della fantasia.

In appendice a questa edizione è pubblicata una nota di Antonio Gramsci, critico teatrale d’eccezione per la redazione torinese del giornale «Avanti!», dal titolo Il teatro di Pirandello, pubblicata postuma da Einaudi nel 1950 nella raccolta Quaderni del carcere, nel volume Letteratura e vita nazionale.

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The Borgias

Selected Crimes:

Alexandre Dumas (père)

The Borgias

The most famous crimes and criminals from European history

Digital edition


“Roderigo Borgia had the reputation of a dissolute man. For the Romans there was nothing new in the singular situation of a pope with a mistress and five children. The great thing for the moment was that the power fell into strong hands; and it was more important for the tranquillity of Rome that the new pope inherited the sword of St. Paul than that he inherited the keys of St. Peter”.

Alexandre Dumas selected some of the most famous crimes and criminals from European history and described facts and protagonists with a particular attention to curious details and historical documents.

This collection includes all the eight volumes written from 1839 to 1841 by Alexandre Dumas (père) in his Celebrated Crimes, composed of eight distinct books.

This book was not written for children. The novelist has spared no language — has minced no words — to describe the violent scenes of a violent time.

This interactive digital edition includes Interactive Notes and Chapters, News about the Author, News about the Book, a very interesting Tag cloud of the Book and a link to connect to the Goodreads community to ask questions and share comments and opinions.

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