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Claudio Ulivelli

Dopo il buio

Racconto intimo di un boss pentito

Edizione cartacea
Edizione digitale


Dopo il buio. Giuliano Nicotra è un giovane capomafia che ha ereditato dal padre un vasto impero economico, poi un’esperienza straordinaria stravolge la sua spiritualità e lo porta a fare i conti con il passato.
Conoscerà persone non comuni che sapranno aiutarlo e che tra imprevisti e colpi di scena gli faranno comprendere l’essenza del suo pensiero, che il ruolo criminale costringeva a tenere compresso e nascosto nel profondo dell’ anima.


Biografia di Claudio Ulivelli

Copertina Dopo il buio

Dopo il buio. Confessioni di un boss pentito di Claudio Ulivelli

Prologo

Sembrava che marzo avesse saltato a piè pari aprile e che portasse le sue bizzarrie meteorologiche in quei primi giorni di maggio. Acquazzoni improvvisi e violenti lasciavano la scena a schiarite con il sole, che già batteva forte creando vapori e nebbie che rendevano alla vista e all’umore immagini inconsuete e quasi surreali. Il tempo era imprevedibile, l’unica certezza era il cambiamento repentino che ormai dominava quell’inizio del mese in un alternarsi di luci, ombre, colori e sfumature che davano impressioni e percezioni sempre diverse.

Giuliano Nicotra, seduto sul retro della Lancia Thesis grigio perlato, sentiva il frusciare delle ruote sulle pozzanghere lasciate da una violenta pioggia poco prima; lo sentiva, ma non lo ascoltava.

Dopo aver superato i capannoni dell’area commerciale, la prima periferia con le case popolari appariva dai finestrini agli occhi di Giuliano, che vedeva ma non guardava. Il suo pensiero era preso da quell’incontro previsto alcune ore dopo nel centro della città al Grand Hotel Savoy, con gli altri capimafia.

C’erano diverse cose da concordare, spartirsi i guadagni delle loro attività e recitare i soliti convenevoli ribadendo e ancora proclamando l’amicizia fraterna fra un branco di serpenti con il solo scopo di arricchirsi e riaffermare il proprio potere mantenendo così un equilibrio comodo a tutti.

Ma la cosa che rendeva Giuliano silenzioso e assorto era un’altra:  decidere la sorte del giudice Terranova, il magistrato che indagava sul traffico di cocaina con tanta meticolosità ed efficacia da mettere a rischio un’attività per loro tra le più proficue. Già, decidere la sorte, perché di questo si trattava. Giuliano, dalle confidenze di una talpa, era stato informato personalmente che le indagini erano serrate e si indirizzavano verso punti sensibili; malgrado avesse ritenuto sempre inopportuno spargere sangue o fare azioni che avessero forte risonanza, questa volta non riusciva a trovare nella sua mente un’alternativa possibile. La notte era passata quasi insonne e il poco dormire era stato confuso e inquieto, con quel pensiero che rimbalzava nella testa.

Dopo il buio


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