Germana Zuccatti
Quattro donne oltre l’apparenza
Far star bene, fa star bene
IN PUBBLICAZIONE IL 13 dicembre 2023
Edizione cartacea
Edizione digitale
Quattro donne oltre l’apparenza. In questo coinvolgente romanzo l’amicizia tra quattro bambine si evolve attraverso gli anni trasformandosi in una connessione indissolubile tra donne. Lucia, Liliana, Annamaria e Barbara: quattro vite che si intrecciano in un mosaico di speranze e delusioni. Accanto a loro c’è l’amico di sempre Sandro, abile nell’aggiustare le parti rotte dell’anima.
Ogni donna ha una storia unica, spesso intrigante e avvincente, mai banale. Alcune hanno conosciuto il dolore e affrontato ostacoli ma queste esperienze le hanno rafforzate permettendo loro di rinascere e cogliere nuove opportunità. Alcune custodiscono gelosamente le proprie battaglie interiori.
Questo romanzo ci ricorda che ognuno di noi ha sofferto e siamo ciò che siamo grazie alle nostre esperienze. Commettere errori è umano, così come perdonare: un gesto prezioso da riservare a chi amiamo di più.
Una storia che ci invita a dare respiro alle leggerezze della vita e a intraprendere il nostro viaggio silenzioso.

Quattro donne oltre l’apparenza di Germana Zuccatti
Prefazione
Il tempo corre troppo veloce, come pure il susseguirsi degli avvenimenti. Rincorro i pensieri brevi che riaffiorano alla mente, queste insorgenze mi fanno rivivere con gioia gli anni della giovinezza, emozioni che colgo senza dissiparle, perle che riempiono di leggerezza la mia vita ormai adulta.
Gli anni scorrono, il tempo corre più veloce di me, ma l’animo è rimasto giovane. Ascolterò ciò che i ricordi mi racconteranno cercando di trattenerli.
Vi è un particolare spazio di tempo che con chiarezza mi regala la memoria, un flashback mi catapulta nel passato: sono spettatrice in una vera e propria retrospettiva, una scena teatrale, e comodamente seduta in prima fila osservo con attenzione la mia commedia dal sapore nostalgico. Sul palcoscenico una giovane donna interpreta un ruolo: è la me stessa di ieri. Un preciso lasso di tempo in cui la vita sentimentale non risulta certamente invidiabile, un periodo dai toni alquanto grigi. Da poco ho troncato una relazione sentimentale banale, l’aria frizzante e vivace che avrei voluto respirare in quel rapporto la potevo solo sognare, il cuore non batteva forte quando aspettavo l’ora dell’appuntamento come succede quando si è innamorate. Non eravamo adatti per camminare insieme, si capiva lontano chilometri e sicuramente la decisione di lasciar andare per altri lidi quell’ipotetico fidanzato è stata giusta, ma sono pervasa dal nervosismo. Inoltre a rendere più pesante la situazione c’è stato qualche piccolo intoppo sul lavoro; cose da poco ma messe in fila mi fanno sentire scordata e di malumore.
Credevo che una bella dormita avrebbe cambiato il mio stato d’animo; evidentemente avevo calcolato male, la nottata seguente non è bastata per riportarmi la consueta spensieratezza. Inoltre, contrariamente alle aspettative, è anche peggio! Stamattina sono di pessimo umore, di sicuro sono scesa dal letto con il piede sbagliato. E poi il tempo bizzarro contribuisce ad accrescere la malinconia.
Sono meteoropatica, mi capita di alzarmi con la luna storta maldisposta verso tutto con un diavolo per capello ogni qualvolta le condizioni meteo sono inclementi. Forse se prima di coricarmi avessi sorseggiato una tisana, una camomilla, ma che dico almeno un litro di artemisia probabilmente mi sarei scaricata dalla negatività che m’invadeva lo spirito. Ma no, ancora non sarebbe bastato!
Ho bisogno di svagarmi, altrimenti rimugino rattristandomi anche di più. Per contrastare il disagio ho già sperimentato alcune terapie personali, per esempio fare una bella camminata all’aria aperta respirando a pieni polmoni, magari nel bosco. In ogni caso devo uscire di casa, sarò fortunata se incontro qualcuno per far chiacchiere scambiando opinioni. Un’altra opzione che trovo gratificante potrebbe essere entrare in qualche negozio, stando attenta però a non lasciarmi trasportare dalla foga per fare incauti acquisti: in queste fasi lunatiche mi lascio andare allo shopping per il solo gusto di comprare trovandomi in seguito cose futili e paccottiglie inservibili che in altri momenti mai avrei desiderato.
Ultimamente ho sviluppato la passione del collezionismo. Quando ho l’opportunità e il tempo a disposizione mi reco nei vari mercatini dell’antiquariato, che come una calamita mi attirano. È affascinante rovistare tra i tanti oggetti usati, cercando con attenzione trovo fra mille cianfrusaglie qualcosa di interessante per arricchire le mie nuove collezioni.
È stato proprio in un giorno di malumore che una mattina uggiosa d’autunno, camminando nella via ben allestita di tante bancarelle di antiquariato, che un quadro dipinto a olio ha catturato il mio sguardo: era ritratta una donna dal viso sereno, la fronte ampia, il naso diritto che seguiva l’armonia della bocca sul mento rotondo e con le labbra carnose e sensuali. È stato quasi un dovere comprare il quadro. L’artista risultava sconosciuto e il prezzo mi si confaceva: di basilare importanza date le mie scarse finanze. Lo volevo assolutamente possedere sebbene la cornice fosse di pessima fattura, ma a ciò avrei rimediato in seguito, non volevo farmi sfuggire l’occasione.
L’ho acquistato tenendolo poi gelosamente nascosto agli occhi estranei. Ho subito trovato la sua giusta collocazione in camera da letto, la misura era perfetta per coprire i buchi dei tanti chiodi che avevo piantato nel muro con insuccesso, viste le mie scarse abilità con il martello. Stava proprio bene di fronte al letto, lo ammiravo spesso per la bellezza artistica nella composizione armoniosa e delicata dei colori, anche la cornice ora che avevo cercato di ripulirla non stonava.
L’artista aveva realizzato l’iperrealistico quadro riuscendo con maestria a trasmettere i propri sentimenti, in particolar modo aveva curato lo sguardo che appariva misterioso e lasciava presagire segreti, arcani che avrei desiderato carpire. La mia fertile fantasia immaginava il suo mondo e mi intrigava capire a chi quella donna stava rivolgendo il pensiero mentre il geniale pittore la ritraeva. Non aveva tratteggiato un’icona, in genere rivolta non a un’unica persona ma al mondo intero (una divinità ama tutti i suoi figli e non una in particolare); il dipinto al contrario trasmetteva direttamente le emozioni del pittore, gli occhi del soggetto mi seguivano negli spostamenti, o almeno avevo tale percezione.
All’impulso di possedere il quadro non sono mai riuscita a dare una risposta, ma sono convinta che la forte attrazione che ho provato sin da subito per l’opera riveli qualcosa di me, qualcosa che ancora non so interpretare. La suggestiva immagine mi lascia cogliere con l’intensità di un lampo idee e fantasie del mondo femminile, fornendomi qualche spunto per descrivere storie di donne un poco vere ed un poco inventate. Frammenti di vita al femminile, atteggiamenti, sfumature del non detto. Cerco di estrapolare da questo sguardo racconti di storie profonde, interessanti e stimolanti.
Ogni donna vive una propria storia personale che può rivelarsi intrigante, avvincente, raramente banale, soprattutto se vissuta pienamente con serietà e sincerità. Alcune esistenze hanno conosciuto il dolore, vissuto momenti tristi, affrontato ostacoli, si sono viste crollare il mondo addosso trovandosi deluse nelle speranze. Per dare un senso alla vita e non morire dentro i caratteri più forti cercano nuovi stimoli positivi per avere la forza di andare avanti superando le difficoltà che talvolta si presentano devastanti. Le esperienze negative in certi casi contribuiscono a rafforzare la tempra, infondono la forza di rinascere dando un senso alla vita e permettono di cogliere nuove opportunità e sfide. Le persone riservate, magari timide, discrete e portate a tenersi tutto dentro – le gioie e soprattutto i dolori – vivono le esperienze negative custodendole gelosamente nell’intimità personale e non permettendo a nessuno di frugare per carpire i pensieri.
È questa la categoria di persone che più mi intriga, cerco di estrapolare dal loro animo esperienze di vita curiose, chissà che mi possano regalare la trama per descrivere storie sensibili e viverle come in un in un viaggio dove incontrare di tutto: bene e male. Insomma storie intime per emozionare.
Qualcuna delle storie di donne descritta nel romanzo è nata dalla mia curiosità. Involontariamente un’estate sotto il sole ho avuto modo di ascoltare le rivelazioni di amiche che si confidavano. Ho immaginato che fosse un’abitudine per loro ritrovarsi per scambiare vicendevolmente opinioni, parlavano sommessamente, si sentivano libere, non disturbate e inascoltate; non avevano capito che qualcuno – non avendo nulla da fare, stesa sul lettino poco distante con gli occhi chiusi e le orecchie attente – stava origliando: ero io che mi divertivo godendo della conversazione condita da confessioni intime, gioiose e buffe. Una complice ora del Garda, una dolce brezza capricciosa e ribelle che riemerge dal torpore invernale anticipando premesse di frescura per i pomeriggi di canicola, accarezzava il mio corpo trascinando con sé le loro parole, che cercavo di annotare nella mente. Quei frammenti regalati sono stati per me d’ispirazione per scrivere una storia. Con la fantasia ho cercato di contestualizzare dando veridicità, romanzando una narrazione per tessere spurie, dipanando le loro confidenze e dilatando la scrittura attraverso aneddoti umoristici per raccontare emozioni e delusioni.
È stimolante per me descrivere passioni e sentimenti forti, i sogni che adornano i racconti delle donne. Il tempo della vita del mondo femminile è fatto di frequentazioni, di amicizie, di conversazioni e legami ma anche di malinconia e spesso di matrimoni non sempre felici, di rapporti inquieti, di relazioni con altre donne. Per molte inoltre la vita spesso è composta da insicurezze e forti contraddizioni. Siamo tutti diversi e unici nelle nostre diversità, ma nell’amicizia c’è un filo sottile che ci lega. Nella vita niente è come sembra.