Vivi!

B. Bortoli, "Vivi! Viaggio a ritroso nel presente"
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Barbara Bortoli

Vivi!

Viaggio a ritroso nel presente

Edizione cartacea
Edizione digitale


Vivi!. Quanto siamo capaci di scrutare nel profondo dei nostri pensieri, senza menzogna o false verità? Quanto valore diamo a chi ci sta accanto? E ai nostri desideri? Dare spazio ai sogni porta energia alla propria esistenza e aiuta a vivere senza timore, comprendendo anzitutto se stessi.
Vorrei trasmettere (a chiunque abbia pensato di non valere granché per questo mondo) che ogni vita è unica e preziosa; inteso questo, avremo capito tutto e sapremo finalmente lasciarci andare a una maggiore libertà.

È come cavalcare un’onda del mare che aspetta solo di arrivare a riva, distesa e rilassata ma viva e spumeggiante.

Questa edizione digitale inoltre include Note e Capitoli interattivi, Notizie recenti sull’autore e sul libro e un link per connettersi alla comunità di Goodreads e condividere domande e opinioni.


Biografia di Barbara Bortoli

B. Bortoli, "Vivi! Viaggio a ritroso nel presente"

Vivi! di Barbara Bortoli

Capitolo secondo

Nel gennaio del 1999 tornavo da una gita di lavoro da Assisi della durata di due giorni. Il primo giorno riuscii a vedere la Porziuncola di San Francesco, poi visitai la basilica.

Per me san Francesco rappresentava e rappresenta il santo più santo di tutti: infatti decise, nonostante le sue ricchezze, di dedicarsi al voto di povertà.

Oggi mi chiedo: quanti di noi sarebbero disposti ad abbandonare tutte le loro ricchezze per intraprendere un percorso di fede?

Ebbene, il secondo giorno mi svegliai con la febbre che sfiorava i quaranta gradi. Pensai a una semplice influenza ma… più passava il tempo, più mi accorgevo che c’era qualcosa che non andava.

Finalmente tornai a casa e il giorno seguente, mentre mi alzavo per andare in bagno, mi accadde una cosa strana: non riuscivo più a coordinare i miei movimenti.

Il medico mi fece ricoverare e mi trovarono la sindrome di Guillain-Barré.

Prima di riuscire a capire cosa avessi, i medici comunicarono a mio marito che le mie condizioni apparivano “disperate”.

Tutti coloro che mi circondavano apparivano afflitti, all’infuori di me: sì perchè, per la prima volta, non temevo di morire.

Sentivo che la mia gioia, una gioia mai provata, produceva una serenità mai vissuta e fu allora che rivolgendomi a Dio dissi: «Signore se è giunta la mia ora, prendimi pure». Provavo una sensazione che non mi era mai stato dato di avere; finalmente sentivo una tale tranquillità che chiesi alla Madonna (a cui avevo sempre posto a protezione i miei figli, sotto al Suo manto celeste) che se avessi continuato a vivere, non mi facesse scordare mai questo momento di pace… una pace interiore che non avrei mai immaginato fosse possibile possedere.

Mio marito entrò nella mia stanza felice e sorridente dicendomi: «Tu guarirai!».

Tali parole echeggiavano nell’aria, ma non ne comprendevo il significato.

Perchè ne era così sicuro?

Dopo alcuni giorni, quando già le mie condizioni miglioravano, mi disse: «Ora ascolta, quando i medici mi hanno annunciato che le tue condizioni erano disperate, sono tornato a casa con il cuore in mano e sono andato a dormire esausto e preoccupato. Mi sono addormentato profondamente, ma verso le tre e trenta mi sono sentito svegliare da una presenza “non umana”. Ho aperto gli occhi e di fronte al mio letto non ho visto l’armadio che normalmente avrei dovuto trovare davanti ai miei occhi ma la mia immagine riflessa davanti all’ospedale dove tu eri ricoverata. Ero sveglio, tutto attorno a me era buio, anche se normalmente l’ospedale è molto illuminato. Io ero lì, nel piazzale dove generalmente atterra l’eliambulanza. A un tratto mi sono girato e ho visto la statua della Madonna tutta lucente che mi guardava. Subito Le ho chiesto: “Madonnina mia, aiuta Barbara, lei che ha riposto sempre fiducia in te!”. Silenziosamente, la Beata Maria, luminosissima, si è alzata dirigendosi verso il reparto dove eri ricoverata tu».

Vivi!


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