“L’angelo di Marchmont Hall”. Prendetelo con le pinze!

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Poiché questa rubrica descrive soprattutto bestseller, solitamente tratta libri che non mi piacciono. È questo il caso di L’angelo di Marchmont Hall (luglio 2015), di Lucinda Riley.

Il romanzo in breve tratta la storia di Greta che, avendo perso la memoria, deve ricostruire la propria vita da qualche piccolo ricordo, che recupera solo tornando presso la dimora di Marchmont Hall dove ha vissuto e nella quale sono accadute numerose vicende drammatiche e sentimentali che hanno coinvolto sia lei sia la numerosa famiglia Marchmont.

Detto questo, partirei dalla copertina.

italiacover
Edizione italiana
angeltree
Edizione inglese

Due cosette si notano subito: l’edizione italiana è pubblicata con un titolo diverso e le foto sono di stagioni differenti.

In Inghilterra, in Italia pure, l’angelo dell’albero (The Angel tree) è quella decorazione pendente con la quale si addobba l’abete natalizio. Chiaramente nel titolo italiano il riferimento si perde e l’“angelo” in questione si riferisce più evidentemente a un personaggio di Marchmont Hall.

Si può osservare inoltre che l’albero fotografato nella copertina inglese non è affatto un abete, quale dovrebbe essere la pianta che ospita la tomba del figlio di Greta nella traduzione italiana (è lui l’angelo dell’albero?). Rileviamo, sulla sola copertina, queste peculiari caratteristiche:

  • La donna ritratta sembra una giovane sposa. Tuttavia nel romanzo Greta giunge a Marchmont a diciotto anni ma con abiti assai più poveri. L’edizione originale invece non include elementi antropici.
  • Greta arriva a Marchmont in inverno, per Natale. Con l’edizione italiana sboccia invece la primavera.
  • Manca l’albero, grande assente in un romanzo intitolato originariamente The Angel Tree e che alla sua versione italiana compie la discreta operazione immobiliare di sradicare l’albero e prefigurare l’ingresso nella villa di Marchmont Hall.
  • C’è un sentiero. Nell’edizione inglese invece il percorso non è affatto tracciato nella neve.
Norwaycover
Edizione norvegese

L’edizione norvegese invece media: introduce la villa, toglie il cancello ma conserva sia l’inverno, sia la donna di spalle (con abiti più coerenti) sia l’albero… e sopratutto il titolo.

Germancover
Edizione tedesca

L’edizione tedesca accoglie con favore la donna di spalle vestita da sposa, l’inverno, il percorso verso Marchmont… e introduce dei fiori… di pesco??

Devo dire che, più correttamente, l’albero in questione – perlomeno nell’edizione italiana – dovrebbe essere un abete (in nessuna copertina appare un abete) collocato distante da Marchmont, dunque non in prossimità del cancello. Ma sappiamo che la copertina è una metafora, evoca il romanzo, non ne rappresenta la fotografia esatta.

Concludendo, l’editore italiano è stato l’unico a scegliere i toni caldi della primavera e cambiare il titolo del romanzo.

Può essere interessante notare che l’editore italiano Giunti è stato l’unico editore che ha scelto di pubblicare un romanzo natalizio in estate (le altre edizioni qui menzionate sono state pubblicate fra novembre e dicembre dello scorso anno). Per questo forse ha ritenuto più opportuno suggerire una copertina estiva!!

Ecco infatti il claim pubblicitario: “Letture consigliate sotto l’ombrellone”.

L’effetto finale a mio parere modifica evidentemente lo spirito del romanzo, che originariamente evoca una situazione gelida (congelata come i ricordi di Greta) e natalizia (la famiglia che finalmente si ritrova tutta nella stessa villa). L’edizione Giunti invece è assai più positiva e non evoca il Natale, ma una sontuosa villa del Galles.

Dato l’enorme successo di vendite nelle librerie italiane, forse era proprio questo che i lettori italiani volevano: un libro solare con il quale trascorrere l’estate. Spero abbiano letto la sinossi prima di acquistare il romanzo!


Bene. Detto questo, come di consueto, alcune piccole puntigliosità.

Nelle primissime pagine ecco subito due errori:

Doris impertinente e appariscente, con un forte accento Cockney. (Chissà perché il nome di un accento è scritto con l’iniziale maiuscola).

E poi avrebbe dovuto annunciare la novità i suoi genitori, che volevano sposasse Anna-Mae. (Probabilmente era “ai suoi genitori”).

Si può affermare che Lucinda Riley sia una scrittrice di dubbio gusto da questo passaggio:

«Sì, David, lo so. Me l’hai detto la settimana scorsa, quando sei venuto da me a cena. Ho preparato cotolette d’agnello e abbiamo bevuto una bottiglia di Sancerre». (Essendo il Sancerre un vino bianco da servire freschissimo e abbinare con formaggi e pesce, l’agnello pare una scelta azzardata!).

Greta e David viaggiano in macchina verso Marchmont:

«Si sta già facendo buio» commentò Greta. «E sono solo le tre.» [] Nell’ampia valle il fiume Usk serpeggiava tra i campi luccicanti di neve. (In Galles capita che quando fa buio la neve luccica).

Ho poi trovato una frase di dubbia provenienza:

Saranno qui tra un’oretta circa. Ha preso la Land Rover, perciò potranno tornare indietro senza problemi. (In effetti lo sanno tutti che se hai una Land Rover non hai problemi!! Product placement?).

Termino con un’ultima considerazione. Greta cammina nella neve e trova una tomba ai piedi di un abete:

L'Illustrissimo_frontcover

Il verde scuro dei rami frondosi e carichi di neve contrastava con i faggi alti e spogli che crescevano nel resto del bosco. Avvicinandosi all’albero, Greta notò che ai suoi piedi si ergeva una lapide, dall’iscrizione coperta di neve. (A questo punto mi sono chiesto come potesse essere caduta così tanta neve alla base di un albero, “un maestoso abete” dai “rami frondosi”. Mistero della neve).

Vorrei allora consigliare L’Illustrissimo, romanzo ambientato in una tenuta di campagna, una bella storia d’amore e di intrighi famigliari, di una penna felicissima: Alberto Cantoni. Con la prefazione del Premio Nobel per la Letteratura Luigi Pirandello.

Stay tuned!

FdB