Rosalia Lodato
NEMESI
La gemella dimenticata
Edizione cartacea
Edizione digitale
Nemesi. Ciascuno porta dentro di sé un mistero da scoprire. Questa è la lezione che dovranno imparare Derek e Vanessa, loro malgrado protagonisti di una storia antichissima cominciata all’alba dei tempi nel misterioso Egitto.
La vita e la morte: un sacro circolo che si ripete all’infinito. Le situazioni irrisolte del passato si ripetono fin quando non trovano finalmente un esito. Non ci sarà pace sulla Terra fino a che Nemesi, la gemella dimenticata, non avrà trovato vendetta.
L’edizione digitale inoltre include Note e Capitoli interattivi, Notizie recenti sull’autore e sul libro e un link per connettersi alla comunità di Goodreads e condividere domande e opinioni.




Nemesi di Rosalia Lodato
Prologo
In una notte senza fine la dea mise al mondo suo figlio, ma dopo averlo partorito i dolori ricominciarono e dopo di lui nacque una femmina. Alla sua vista la madre restò sgomenta: un fagotto deforme le era stato deposto in braccio. Nei lunghi mesi passati nel grembo materno una dura lotta per la sopravvivenza aveva dato forza e perfezione al maschio, che aveva preso tutto il nutrimento; mentre la femmina senza la giusta quantità di cibo aveva sviluppato appena il necessario per sopravvivere: una testa enorme e oblunga per custodire il cervello e una cassa toracica per contenere il cuore, i polmoni e gli altri organi vitali. Purtroppo non le erano cresciute le gambe, che avevano conservato la forma di un girino, e gli occhi quando erano aperti mostravano le pupille allungate come quelle di un felino. La madre non volle allattarla e nemmeno darle un nome.
In quella notte interminabile, buia come il peccato, un atroce delitto fu commesso. La dea ordinò alle sacerdotesse di far sparire quella vergogna e passò oltre come se nulla fosse accaduto, fece entrare suo marito per mostrargli il figlio maschio e mai gli parlò dell’altra creatura, fino a dimenticarne l’esistenza lei stessa.
Le sacerdotesse ubbidendo al volere della dea avevano nascosto la creatura coprendola interamente di bende di lino per celarne la vista a tutti e poiché era una divinità e quindi era immortale, avevano pensato di seppellirla dove non potesse essere mai trovata, imprigionata in un sonno eterno; viva, eppure destinata a una sepolcrale immobilità. In seguito un identico trattamento avrebbero subito i corpi esanimi dei faraoni e sarebbero stati chiamati mummie.